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Wrap Up - Agosto 2020

Ebbene si, ricompaio su questi schermi tra un vacanza e l’altra per parlarvi delle letture che ho fatto ad Agosto. Complice il caldo soffocante il numero non è esorbitante ma…come si dice?! Pochi ma buoni!



Partiamo con la lettura non fiction che da un po’ di mesi sto cercando sempre di inserire nel bouquet di libri letti.

Questo mese ho scelto Congo di David Van Reybrouck, un saggio che ripercorre la storia del Congo dal pre colonialismo fino al decennio scorso. Una lettura impegnativa non lo nascondo, ma anche estremamente affascinante, che restituisce un ritratto accurato di una nazione di cui personalmente sapevo poco o nulla. L’autore, attraverso numerose interviste a gente comune del luogo, si sofferma su aspetti politici, sociali, geografici, storici, economici ed etnografici e il risultato è una lettura totalizzante che sa trasportare lontano. Ovviamente richiede parecchia attenzione, testa e sopratutto carta e penna per segnarsi tutti i molteplici aspetti dell’intricata storia del Congo che vi sorprenderà per la sua complessità. Ovviamente stra consigliato ma solo a chi realmente interessa all’argomento, diversamente rischiate di ritrovarvi impantanati in una lettura lunga e articolata che risulterà prolissa e noiosa 4 ⭐


L’istituto di Stephen King, scelto dalla mia TBR estiva, era un romanzo su cui avevo aspettative altissime e non dico che sono rimasta delusa ma sicuramente il libro è risultato molto diverso da come me lo aspettavo. Non brutto ma semplicemente diverso. Capisco ora perché sia stato paragonato (impropriamente) a It: anche qui infatti un gruppo di bambini si troverà a fronteggiare una minaccia in apparenza insormontabile e solo unendo le forze potrà vincerla, anche se non senza pagarne le conseguenze. Torna dunque il tema di affrontare le proprie paure come metafora del crescere e del diventare grandi, resto però dell’idea che It rimane insuperato. A parte qualche elemento qui e li personalmente ho trovato il libro molto più thriller d’azione che horror puro, sebbene mi sia piaciuto il villan. Ripeto, bello, scritto molto alla King (in cui un buon centinaio di pagine poteva tranquillamente essere eliminato) ma non era quello che mi aspettavo:4 ⭐


Il silenzio delle ragazze di Pat Barker. Da grande appassionata di letteratura epica (sopratutto dell’Illiade) puntavo questo libro fin dall’uscita in lingua e finalmente sono riuscita a metterci le mani sopra e a leggerlo. Si ringrazia per la spinta virtuale l’Einaudi e il suo ufficio marketing: il libro infatti faceva parte del duo che ho acquistato il mese scorso per avere la borsa in regalo. Peccato che Il silenzio delle ragazze non sia valso l’attesa: la delusione infatti si nascondeva dietro l’angolo!!

Il silenzio delle ragazze aveva un concept super interessante peccato che l’autrice si sia letteralmente persa per strada nel svilupparlo. L’idea di fondo era infatti quella di raccontare l’assedio di Troia dal punto di vista delle donne. Quale miglior premessa? Prendere un poema epico tutto incentrato su figure maschili e letteralmente ribaltarlo sulle figure femminili Ecco, è la stessa cosa che ho pensato anche io, peccato solo che in questo caso, a raccontarci l’eterna lotta tra Achei e Troiani, di donne ve ne sia una sola: Briseide. Dove sono finite tutte le altre?! Dov’è il loro punto di vista, direte voi? Non ci è dato saperlo! Si, ogni tanto Briseide incontra qualche altra donna di cui sarebbe stato bello conoscerne la storia ma l’autrice le presente brevemente per poi passare alla scena successiva.

Diciamo comunque che fin qui avrei anche potuto accettarlo se non fosse però che poi l’autrice ci "inganna" nuovamente decidendo improvvisamente di aggiungere nella narrazione il punto di vista di Achille per raccontare quella parte di vicenda che inevitabilmente non comprende personaggi femminili; e più che il punto di vista di Achille quello che ci viene proposto è una vera e propria celebrazione dello stesso.

Delusione e amarezza dunque perché nessuna delle premesse promesse sono state rispettate.3 ⭐


Beh non so come altro dire che la sottoscritta qui presente non aveva mai (e quando dico mai vuol dire proprio mai!) letto HP...Quindi ho deciso che fosse finalmente arrivato il momento di porre rimedio, approfittando di questo cambio di cover che a me piacciono parecchio. Leggere HP da grandi (senza mai averne letto in precedenza) è strano. Sicuramente non mi sento all’altezza di poter giudicare una serie che è diventata ormai un classico delle letteratura per ragazzi. Quello che però posso dire è che se da un lato è evidente il target al quale la storia di indirizza (almeno per quanto riguarda i primi volumi, poi ho capito che la storia prende una piega decisamente più adult) dall’altro questo non sminuisce la piacevolezza della lettura. Ho trovato La pietra filosofale un prodotto molto ben confezionato, il primo elemento di quello che già si percepisce come un vero e proprio universo letterario. Sebbene vi siano presenti alcuni cliché, HP e la pietra filosofale è riuscita a coinvolgermi e a staccarmi dalla realtà per qualche ora. Poco altro da aggiungere quindi: ho già in mano il secondo volume!! 4 ⭐


Termino questo wrap up con un viaggio sul viale dei ricordi. Tra pochi giorni uscirà Midnight sun di Stephenie Meyer e mi è sembrato giusto recuperare la lettura della graphic novel di Twilight per prepararmi mentalmente all’uscita di un libro che la me diciassettenne ha atteso per tredici lunghissimi anni. Non che poi avessi così bisogno di rinfrescarmi la memoria, contando il numero di volte che ho consumato gli occhi a rileggere la storia nei bei tempi andati, ma tanto è. Poche chiacchiere anche in questo caso please, sono sentimentalmente legata a Twilight per ragioni personalissime e pur con tutta la caterva di difetti che ha si sa che al cuor non si comanda! 4 ⭐

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