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Francesca

Recensione - Presenza oscura

Buongiorno Lettori,

oggi cerchiamo di riprendere la routine del blog con le recensioni in arretrato che ho scritto ma che per pigrizia non ho pubblicato!

Cominciamo subito con una delle mie ultime letture, recentemente edito per Corbaccio: il ritorno di Wulf Dorn e del suo Presenza Oscura.

 

Titolo: Presenza oscura

Titolo originale: Dunkle Begleiter

Autore: Wulf Dorn

Casa editrice: Corbaccio

Serie: /

Pagine: 432

Prezzo: 19,50€ (cartaceo)

9,99 € (digitale)

 

Esiste un posto in Germania, teatro delle più oscure pulsioni della psiche umana. E’ circondato da una fitta foresta ed è lo sfondo perfetto per le storie tormentate dei personaggi che abitano le pagine dei romanzi di uno degli autori di thriller psicologici più amati in Italia. Stiamo parlando di Wulf Dorn e della sua fittizia quanto concretissima Fahlemberg. Come già era stato per la La psichiatra, per Il superstite e Follia profonda, solo per citare alcuni tra i suoi lavori più famosi, anche per l’ultima storia uscita dalla penna del thrillerista tedesco - Presenza Oscura - Fahlemberg è al centro della vicenda: testimone dei fatti raccontati, presenza silenziosa eppure concreta.

Questa volta a raccontarci la sua storia è Nikka, adolescente caparbia e coraggiosa che svelerà da sola non solo il mistero della propria morte ma anche quello della sorte della sua migliore amica.

Come in un gioco dell’oca al contrario, partendo dalla fine della storia – ovvero la morte di Nikka stessa– per poi risalire casella dopo casella, ogni pezzo del puzzle troverà la sua posizione nel disegno generale della vicenda, finché il finale e il movente non prenderanno forma in tutta la loro interezza.

Presenza oscura si inserisce nel filone della narrativa thriller con pesanti sfumature psicologiche, godibile però anche da un pubblico più giovane, così come già era avvenuto per i romanzi Incubo e Il mio cuore cattivo. Non c’è da ingannarsi tuttavia: la protagonista sarà anche un’adolescente e il romanzo apostrofa diversi temi cari alla narrativa di formazione – come l’influenza dei social network o le conseguenze degli abusi di alcool e droghe – ma gli argomenti principali trattati sono tutt’altro che indicati per i deboli di cuore. Dalla vendetta al riscatto, dal rancore alla gelosia, passando dall’odio alla premeditazione, all’interno di Presenza oscura si può trovare il campionario intero delle peggiori nefandezze che l’animo umano può arrivare a racchiudere.

Stilisticamente parlando c’è poco da dire: Dorn sa fare il proprio mestiere e sopratutto lo sa fare molto bene. Presenza oscura è un page turner a tutti gli effetti, in cui la componente psicologica della protagonista gioca un ruolo fondamentale nel confronti del lettore. Basato su un concetto tanto semplice quanto logorante è garantito che non si riuscirà a mettere da parte il libro se non dopo averlo determinato. Dorn infatti gioca con la sua protagonista e di conseguenza anche con il suo lettore: quello che si sta leggendo è la verità o la visione distorta di Nikka in conseguenza del trauma subito? La non affidabilità del narratore è certamente uno dei cardini del libro e insieme a quello della dicotomia tra componente supernaturale e spiegazione razionale alla luce della quale ogni evento presente nella trama è interpretabile, mantiene la tensione costante per tutta la durata della lettura.

Il finale poi è un puro stile Dorn, con le ultime righe che come al solito riservano il twist finale.

Tutto bello dunque, tutto molto godibile se non fosse a che me il romanzo non ha lasciato nulla. Presenza oscura ha infatti - purtroppo - riconfermato tutti i miei più atroci sospetti che già erano iniziati con Incubo e che si erano poi concretizzati con Gli eredi. Forse sono io che mi sono smaliziata troppo come lettrice, ma purtroppo ormai trovo i romanzi di Dorn molto prevedibili e scontati, al limite del banale. I suoi intrecci sono sostanzialmente tutti molti simili e il modus in cui struttura i suoi romanzi sono diventati praticamente dei copia incolla. Sotto queste premesse dunque, per quanto la storia possa essere interessante dal punto di vista dei temi trattati, gran parte del fascino del thriller psicologico scema inesorabilmente.

Mi trovo dunque davanti a un grande dilemma e dovermi rispondere a una domanda che non avrei mai voluto pormi: continuerò a leggere altro di Dorn? Per il momento non ho la risposta; per quanto invece concerne Presenza Oscura, lo consiglio solo a chi è relativamente nuovo del genere.

 

Coinvolgimento: 3/5

Stile: 3/5 Personaggi: 4/5

Vicenda: 3/5

World Building: 4/5

Finale: 3/5

****Giudizio: 3/5***

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