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Francesca

Wrap Up - Giugno 2019

Buongiorno Lettori!

oggi, ovviamente in consueto ritardo, arriva il mio wrap up delle letture del mese scorso.

Giugno è stato fino ad adesso il mese più proficuo in termini di letture sia perché mi sono beccata l'influenza e per una settimana buona sono rimasta a casa, sia perché sono anche andata in vacanza!

Ma bando alle ciance e partiamo subito con il parlare dei libri che ho letto durante lo scorso mese!



Il primo libro letto durante Giugno è stato un libricino molto breve ma molto carino: Vita con l'alce di Erlend Loe. Vita con l'alce esula totalmente dalla mia comfort zone, intanto perché è veramente molto breve (appena 180 pagine) e io con i romanzi brevi - o i racconti lunghi, fate voi - non vado quasi mai d'accordo perché non ho fisicamente il tempo di entrare in sintonia con i personaggi e la storia; e poi perché il genere di cui scrive Loe (quello satirico/comico) è veramente molto lontano da quello che amo leggere. Eppure nonostante tutto mi indicasse che io e Vita con l'alce non avessimo nulla in comune, il romanzo mi è piaciuto! Sì è vero è corto, ma l'autore è stato bravissimo nel rendere il personaggio di Andreas Doppler e, onestamente penso che per quello che ha raccontato e per come l'ha fatto, la lunghezza del testo sia più che commisurata. Vita con l'alce può apparire a prima vista un simpatico libro, anche piuttosto stravagante a tratti, sicuramente molto ironico e in grado di strappare un sorriso con le sue situazioni impossibili e le idee strampalate, ma in realtà è molto di più. E' una feroce critica della società attuale e della visione (distorta) che abbiamo di noi in funzione delle nostre responsabilità e del nostro ruolo all'interno della società stessa. Ma più di tutto, Vita con l’alce è la dimostrazione di come ci dovremmo rapportare nei confronti degli altri per ritrovare la parte più vera di noi stessi e il contatto con la natura. Insomma, sotto la patina del sorriso e dell'iperbolicità della storia, c'è un concetto ben saldo, concreto e tutt’altro che banale, che assolutamente merita di essere letto.


Il secondo romanzo letto durante il mese scorso è stato un libro chiaccheratissimo durante questa stagione letteraria: sto parlando de La paziente silenziosa di Alex Michaelides, un thriller psicologico che è riuscito a sorprendermi e che mi è piaciuto moltissimo, soprattutto per un dettaglio che mi ha definitivamente convinto. Vi lascio la mia recensione qui per i miei pensieri espressi in maniera più strutturata.


La mia terza lettura è stato un poliziesco italiano che puntavo fin dalla sua uscita e che mi intrigava parecchio: Il seme della violenza di Ludovico Paganelli. Il romanzo purtroppo non si è dimostrato all'altezza delle aspettative perché lo stile dell'autore non si è dimostrato propriamente snello e fluido, né per quanto riguarda le descrizioni né per la caratterizzazione dei personaggi. Tuttavia la storia in se non mi è dispiaciuta e con una bella limata di stile in futuro Paganelli potrebbe rendersi un autore davvero interessante, sicuramente da tenere d’occhio. Qui la mia recensione in proposito.


Ho dato poi l'assalto a King che era da un po' che non leggevo nulla di suo dopo la delusione de Le notti di Salem. Non mi dilungo troppo su The outsider, una delle sue recenti pubblicazioni, perché davvero io non mi sento in grado di giudicare un grande autore come lui. Dico semplicemente che il romanzo mi è piaciuto davvero molto e, sarà che l'ho letto prevalentemente di sera, da sola a casa, ma io non ci ho dormito alcune notti per quanto l'ho trovato inquietante. Sì è vero, probabilmente King è a tratti un po' logorroico, ma la fluidità dello stile permette di bersi seicento pagine come un bicchiere di acqua fresca. Super promosso dunque, anche se come raccomandazione a chi volesse leggere questo libro consiglierei prima di leggere la serie di Mr Mercedes, visto che c'è un crossover parecchio importante in The outsider.


La successiva lettura ha qualcosa di straordinario, davvero. E' riuscita a coinvolgermi e a piacermi (tanto da meritarsi il massimo punteggio) anche dopo aver letto un autore del calibro di King. Lissy di Luca D'Andrea mi dato la conferma che l'autore è veramente una spanna sopra gli altri e si rivelato ancora una volta una garanzia, nonostante il libro non sia piaciuto ai più. Qui la mia recensione.


Infine il mese è terminato con Chi ha rubato Annie Thorne di C.J. Tudor. Buona l'idea di partenza, buoni alcuni elementi qui e li nella storia, ma nel complesso il romanzo mi ha deluso. Mi aspettavo qualcosa sulla scia de L'uomo di gesso ma mi sono ritrovata per le mani un romanzo molto mediocre e assolutamente non meritevole dell'hype che circonda l'autrice. Qui la mia recensione.


E questo è tutto lettori! Fatemi sapere cosa ne pensate delle mie letture dello scorso mese, se qualcuna vi ha interessato o intrigato più delle altre e sopratutto quali sono state le vostre letture.


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