Buongiorno Lettori!
Oggi finalmente riesco a ritagliarmi due minuti in concomitanza con la fine di una lettura per parlarvene in maniera un po' più dedicata di quanto avrei fatto in un wrap up e sono contenta che ciò accada proprio con La gemella sbagliata perché è stata una di quelle lettura che pur non essendosi portata a casa il massimo dei voti ha continuato a ronzarmi in testa per un po' di tempo anche dopo averne terminato la lettura.
Titolo: La gemella sbagliata
Autrice: Ann Morgan
Casa Editrice: Pickwick
Serie:/
Formato: brossura
Pagine: 400
Prezzo: 10,90€ (cartaceo)
6,99€ (digitale)
La gemella sbagliata di Ann Morgan non era nella lista dei miei acquisti e alla fine è entrato nella mia libreria solo perché l'ho trovato usato a un prezzo davvero molto conveniente. Non so perché avessi deciso di non prenderlo, ma credo abbia a che fare con il fatto che quando leggi intensivamente un genere hai sempre un po' paura che la prossima lettura si riveli banale o scontata o che addirittura non ti piaccia. Dunque La gemella sbagliata mi dava un po' questa sensazione, forse per colpa della cover, o più probabilmente per la trama con il solito cliché delle gemelle monozigoti che si scambiano di posto. A ogni modo comunque alla fine me lo sono portato a casa e a cavallo tra Marzo e Aprile ho preso il toro per le corna e l'ho letto.
Devo ammettere che benché in parte il romanzo abbia confermato le mie paure, dall'altra parte mi ha decisamente sorpreso, in positivo intendo! In effetti la trama su cui si sviluppano le vicende si fonda su un presupposto molto semplice e a mio avviso anche parecchio inflazionato: due gemelle, identiche, che a un certo punto decidono di scambiarsi di posto assumendo una l'identità dell'altra.
Ora, esistono decine di thriller (o presunti tali) che si basano su ciò, e a mio avviso lo fanno in maniera elementare, scontata e assolutamente senza un minimo di intrattenimento per il malcapitato lettore. La gemella sbagliata pur basandosi sulla stessa premessa ha invece dalla sua un approfondimento psicologico della protagonista straordinario, condotto così bene e in maniera così completa che veramente la protagonista - Smudge - vi sembrerà di conoscerla come fosse in carne e ossa. E già questo, per me, porta il romanzo su un altro livello.
In realtà l'esordio della Morgan, così come descritto e presentato potrebbe persino non risultare un thriller, almeno non nell'eccezione più classica, sebbene alcune scene - sopratutto all'inizio - sia un po' inquietanti; la capacità dell'autrice di mantenere la tensione sempre costante e ben in vista per il lettore però ascrive direttamente il romanzo tra quei thriller che non si possono mettere giù nemmeno per un attimo. Per tutta la lettura infatti la domanda se lo scambio sia avvenuto o meno insegue il lettore e solo sul finale si scoprirà la terribile verità. Tuttavia il pregio e anche il punto di forza del romanzo risiede proprio nel fatto che non è questo il focus principale della vicenda, ma è la storia della protagonista il vero punto su cui viene catalizzata l'attenzione del lettore sfruttando l'alternanza dei capitoli al presente e al passato dalla sua infanzia fino a incrociare appunto la vicenda attuale.
Ne La gemella sbagliata perciò non troverete grandi twist narrativi, non ci sono colpi di scena eclatanti da jaw dropping né cliffhanger che vi faranno leggere due volte la pagina. Se cercate questo, lo ribadisco ancora una volta, La gemella sbagliata è il "thriller" sbagliato per voi. Quello che troverete, invece, è una storia raccontata da una delle molte voci che la compongono, una voce quindi parziale e persino incoerente a volte, rispetto alla quale fino all'ultimo vi chiederete se sta dicendo la verità. Quello che troverete è una storia triste e cupa, velata di malinconia per come le cose avrebbero potuto essere e per come invece sono andate. Ma è anche la storia di una protagonista forte e determinata che dopo aver toccato il fondo risale e per quale non si può che provare affetto e vicinanza.
In conclusione quindi, nonostante il romanzo della Morgan sia stata una lettura diversa da quello che mi aspettavo non mi è dispiaciuta affatto, anzi. Non è propriamente un thriller dunque le sensazioni che ne ho ricavate sono state nettamente più verso il drammatico che verso il brivido, ma dato l'approfondimento psicologico dei personaggi che il romanzo vanta non è qualcosa di cui mi posso lamentare.
Consigliato? Si, consigliato agli amanti del thriller ma anche a quelli che cercando un romanzo dalle tinte drammatiche e con una punta di suspance ben costruita.
Coinvolgimento: 5/5
Stile: 4/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 5/5
Word building: 4/5
Finale: 5/5
****Giudizio: 4.75/5****