Buongiorno Lettori!
Come state? Vi siete ripresi da queste feste natalizie? Io devo dire che ne sono uscita abbastanza provata! Ma oggi, ancora con la pancia piena per le mangiate senza fine, vi porto la mia opinione su una delle ultime letture terminate di recente effettuata in coppia con Sara (qui) e che ero molto curiosa di effettuare per scoprire se la mia prima impressione sull'autrice corrispondesse alla verità a o meno. Lettori, oggi parliamo di Paula Hawkins e del suo Dentro l'acqua.
Titolo: Dentro l'acqua
Autrice: Paula Hawkins
Serie: /
Casa editrice : Piemme
Formato: rilegato con sovracoperta
Pagine: 372
Prezzo: 19,50€(cartaceo)
12,99€ (digitale)
Disponibile anche in brossura (14,00€)
Dentro l'acqua è il secondo romanzo - e a quanto ne so anche l'ultimo - scritto da Paula Hawkins, autrice pluripremiata e pluri-acclamata per il suo precedente lavoro, che ha visto la luce anche sotto forma di trasposizione cinematografica: La ragazza del treno.
Personalmente avevo letto la Ragazza del treno l'anno scorso, quando ormai l'eco della sua fama andava affievolendosi e devo ammettere che nonostante fossi preparata a leggere una robetta sciapa e sopravvalutata mi sono trovata di fronte un thriller discreto, sicuramente prevedibile e per nulle meritevole delle numerosi lodi raccolte a destra e manca (di certo non l'altezza del paragone con la Flynn beninteso), ma che preso per quello che realmente era si portava a casa la sufficienza. Quando mi sono trovata per le mani Dentro l'acqua ho dunque provato l'irrefrenabile tentazione di verificare se effettivamente quello che avevo giudicato corrispondesse alle reali doti di autrice della Hawkins o fosse una scintilla destinata a esaurirsi in fretta. Addirittura qualcuno affermava che Dentro l'acqua fosse più oscuro e migliore del precedente lavoro e quindi la tentazione è stata per la sottoscritta davvero improrogabile.
Purtroppo come sospettavo (e temevo) Dentro l'acqua si è rivelato non solo una mezza delusione ma anche a un livello decisamente inferiore rispetto al suo predecessore. Se infatti La ragazza del treno aveva dalla sua un approfondimento discreto dei personaggi che in qualche modo poteva compensare la mancanza di grip della vicenda e la sua prevedibilità, in questo secondo scritto della Hawkins la caratterizzazione dei personaggi è il grande elemento assente. E la cosa non è di secondaria importanza perché - proprio per scelta dell'autrice stessa - i personaggi giocano un ruolo fondamentale nel romanzo, essendo esso stesso pianificato e basato sull'alternanza delle loro molteplici voci. E molteplici è proprio la parola chiave per essere sia adeguatamente preparati ad affrontare questa lettura, sia per comprenderla dal momento che la galleria di personaggi che di volta in volta prende in mano le redini della narrazione è a dir poco lunga. Non ho contato esattamente il numero ma - occhio e croce - direi che una decina di voci si avvicendano capitolo dopo capitolo per raccontarci la vicenda. Capite bene, dunque, che se tutte queste voci mancano di approfondimento e di personalità quello che ne esce fuori è una grande, immensa confusione e ovviamente noia.
In realtà la cosa potrebbe non essere del tutto casuale, a ben vedere: a lettura terminata e lasciata a decantare appare infatti ovvio che anche in questo caso la sostanza su cui si fonda la narrazione (così come era stato per La ragazza del treno) è ben poca cosa. Con un vicenda molto semplice in termini di intreccio e con personaggi bidimensionali, risulta dunque piuttosto chiaro come l'autrice abbia cercato di ingarbugliare i fili della storia per rendere la lettura più "appetitosa". La verità dei fatti è però che se questo espediente può andare bene almeno all'inizio e per i lettori meno avvezzi al genere, quando la bolla di sapone scoppia e la storia si rivela nella sua reale portata la delusione è pressoché inevitabile e piuttosto cocente. La Hawkins ha deliberatamente ingarbugliato e pompato la storia aggiungendo persino una sfumatura soprannaturale che volutamente è mantenuta ambigua fino alla fine, e che io personalmente ho trovato gestita malissimo. Idem dicasi per i due "colpevoli" o presunti tali, la quale presenza dovrebbe - appunto secondo l'autrice - complicare la storia.
Non mi pronuncio poi sul presunto cligghanger finale perché davvero non merita il tempo che richiederebbe.
Con grande rammarico dunque mi congedo da questo romanzo: avrei voluto che la seconda chance della Hawkins fosse più brillante e solida; onestamente sono piuttosto in dubbio se in futuro altri scritti suoi entreranno nella mia libreria, deciderò sul momento.
Consigliato? Onestamente c'è di meglio in giro. Se La ragazza del treno vi era piaciuto molto potete provare a dare una possibilità anche a questo, ma se già il precedente libro vi aveva lasciati perplessi allora non ne vale la pena.
Coinvolgimento: 3/5
Stile: 4/5
Personaggi: 3/5
Vicenda: 3/5
****Giudizio: 3,25/5****