Buongiorno Lettori!
Come state? Come state passando questi ultimi giorni prima di natale? Siete freneticamente assorbiti dagli ultimi regali ancora da comprare o, come me, state cercando il più possibile di evitare la folla e il casino e vi rintanate in casa appena possibile?
In ogni caso oggi sono qui per portarvi i miei pensieri sull'ultimissima lettura che ho terminato proprio ieri pomeriggio, un libro da cui mi aspettavo molto, ma che invece si è rivelato essere una cocente delusione. Lettori, oggi parliamo di Una vita da libraio di Shaun Bythell.
Titolo: Una vita da libraio
Autore: Shaun Bythell
Serie: /
Casa Editrice: Einaudi
Formato: brossura con alette
Pagine: 376
Prezzo: 19,00 € (cartaceo)
9,99 € (digitale)
Una vita da libraio mi è capitato per le mani un po' per caso. Non avevo esattamente in mente di comprarlo anche se, già appena uscito, avevo cominciato a sentire in giro opinioni di persone che lo avevano amato. Per dirla tutta non sapevo nemmeno bene di cosa parlasse perché non avevo letto la quarta di copertina in maniera approfondita: un po' ingenuamente infatti mi ero lasciata distrarre dal fatto che parlasse di libri e fosse ambientato in Scozia (cosa ci potrà mai essere di negativo in un libro con queste premesse mi sono detta) e così, quando me lo sono ritrovato tra le mani al mercatino per un prezzo ridicolo, l'ho preso senza troppo pensarci su. Ora capisco perché il suo precedente proprietario se ne sia disfatto.
Sicuramente parte della colpa è da imputare a me, che sono andata incontro alla lettura non adeguatamente preparata, però la delusione che ne ho ricavato da questo romanzo non appena ho intuito come andavano le cose non ha avuto pari tra le lettura di quest'anno.
Per chi come me aveva dubbi a riguardo, Shaun Blythell è una persona che realmente esiste e realmente lavora nella sua Book Shop, una delle più grandi e fornite librerie dell'usato dell'intera Scozia. Il suo piccolo mondo si trova in un minuscolo paesino - Wigtown - incastonato tra le colline del Galloway e Una vita da libraio è il diario quotidiano che Shaun ha realmente tenuto per due anni sulle sue giornate passate in negozio, tra clienti strampalati e scaffali stracarichi di libri su tutto lo scibile umano. Tutto perfetto direte voi, giusto? No! Assolutamente no! Perché se queste erano le sfavillanti intenzioni (o per lo meno sono state le premesse su cui ha fatto leva il marketing del libro) la realtà è ben diversa! Una vita da libraio è si un diario che quotidianamente ci racconta la vita di Shaun tra gli scaffali della sua libreria, ma di idilliaco non c'è proprio nulla. Tutto il libro è una grande, gigantesca cronaca - e quanto dico cronoca intendo proprio cronaca nel senso più stretto della parola - con frasi didascaliche e brevissime, semplicemente mirate all'informarci su chi c'è in negozio, quanti clienti sono entrati, quanto è stato l'incasso della giornata e quanti libri sono stati ordinati. Ora, ammetto che forse sono io che ho una visione troppo ingenua della cosa e troppo semplicistica, ma davvero leggere trecento pagine tutte così in cui i libri non sono altro che una mera merce su cui lucrarci sopra è stata per me una vera agonia. Mi è cascato un pezzo di mondo addosso! Ripeto, sarò io che ho una visione troppo favolistica, visto che comunque l'autore deve camparci con questo lavoro però mi è sembrato di ridurre davvero il tutto all'osso e in maniera troppo drastica. Dove è l'amore per i libri, l'amore per la carta stampata e il suo odore unico e ineguagliabile? Dove è la magia nel ridare nuova vita a un libro usato e già letto, trovandogli un nuovo proprietario? Dove è la gioia nell'accumulare il sapere su una marea di argomenti che spaziano dalla geologia alla poesia e dalla narrativa alla storia? Dove è l'incanto del gestire un luogo del genere in un posto perso tra le colline scozzesi dove a ogni angolo si respira tradizione, storia e un pizzico di folklore e dove un paesaggio mozzafiato incornicia le tue vetrine? Andiamo! Sicuramente ci saranno gli aspetti negativi (che nel libro sono t-u-t-t-i immancabilmente ben descritti, sottolineati e rimarcati più volte casomai non arrivasse chiaro il messaggio a qualcuno), sicuramente la vita di un libraio indipendente contro colossi come Amazon - che puntualmente ogni due pagine circa ci viene citato e criticato e su cui ci viene raccontata ogni sorta di bassezza e nefandezza commessa - non è facile, ma mi rifiuto categoricamente di credere che OGNI giorno di cui ci viene raccontato per due anni consecutivi sia sempre così carico di negatività! Suvvia!
Purtroppo però la mia critica non si esaurisce qui, perché se l'unico problema dell'autore (più che del libro a questo punto) fosse quello della negatività e del cinismo avrei ancora potuto passarci su, con un grande sforzo beninteso. Purtroppo però Shaun Bythell (o perlomeno quello che di lui emerge leggendo) è una persona anche incredibilmente spocchiosa, che tratta malissimo i suoi clienti, che si arrabbia con loro e che quando escono dalla sua libreria critica severamente; solo in rarissime occasioni, contabili sulle dita di una mano peraltro, si comporta così come - a mio modestissimo parere - un libraio dovrebbe fare. Personalmente non faccio un lavoro in cui sono a contatto con il pubblico però se lo facessi sicuramente il fatto di trovare un cliente che dice cose errate o commette errori su titoli e sugli autori sono aspetti che metterei in conto e non mi permetterei mai di trattarlo male per questo. E comunque - sempre a mio modestissimo parere - l'educazione rimane alla base di qualunque rapporto sociale.
Detto questo non posso che esprimermi negativamente anche sui personaggi che sono inesistenti sia come caratterizzazione sia come personalità; e sulla storia (che è un elenco di fatti avvenuti e di cifre precisamente riportate) e dunque veramente invalutabile.
Aprite il libro a una pagine a caso e puntualmente troverete: critiche su Amazon, critiche su qualche cliente, incasso della giornata, note sul tempo, elenco del numero di libri acquistati e delle spese, critiche varie ed eventuali. A questo punto la mia domanda è: a che pro leggere un libro del genere?
Consigliato? Personalmente no. Non leggetelo, forse così non avrete una vera consapevolezza di quali siano realmente i problemi di un libraio, ma almeno continuerete a nutrire quell'amore per i libri che racchiude in se un pizzico di magia: nella vita ci sono già tante brutture, almeno questa magia teniamocela stretta!
Coinvolgimento: 1/5
Stile: 1/5
Personaggi: 1/5
Vicenda/Narrazione: 1/5
****Giudizio: 1/5****