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  • Francesca

Wrap up - Novembre 2018

Buongiorno Lettori! Come ogni fine mese eccomi con un nuovo recap sulle letture che ho terminato. Lettori, oggi è tempo di Wrap up! 

Novembre è stato un mese che è passato in fretta ma che purtroppo, librescamente parlando, non mi ha dato grandi soddisfazioni, se non per il suo colpo di coda finale che  si è rivelato davvero inaspettato ma bellissimo.  Ma andiamo con ordine. 


Ho iniziato il mese leggendo uno dei romanzi più chiacchierati di questo 2018. E voi direte ma perchè ti ostini a leggere libri osannati a destra e manca che poi immancabilmente si rivelano ciofeche? Eh, bella domanda! A volte me lo chiedo anche io. La donna alla finestra, esordio narrativo di A.J Finn, è stato da subito un romanzo molto chiacchierato; accolto più che positivamente in patria, in Italia è passato a mio parere decisamente più in sordina nonostante la quotatura di  King e i molti rimandi a Hitchcock che si promettevano nella trama. Insomma, tra un' indecisione e l'altra, ho definitivamente ceduto solo quanto l'ho visto tra le scelte dei Goodreads Choice Awards,  convincendomi che in fondo fosse un po' meritevole per rientrare nella  classifica. Purtroppo come sospettavo la delusione era dietro l'angolo. C'è da dire che il progetto del signor Finn era piuttosto ambizioso fin dall'inizio e nonostante ciò qualche elemento qui e li, qualche twist e colpo narrativo sparso gli è anche riuscito abbastanza bene. Va  quindi anche sottolineato come in giro ci siano romanzi decisamente più trash e peggiori di questo, ma il problema principale de La donna alla finestra - ovvero quello di impiegarci troppo tempo per decollare - è abbastanza  invalidante in quanto, quando alla fine la storia finalmente ingrana, il lettore è già irrevocabilmente stufo.  La prima parte del libro è infatti a mio avviso troppo lenta e si dilunga veramente troppo su particolari importanti si, ma che inevitabilmente rallentano il grip della storia sul lettore. Il personaggi di Anna è infatti un personaggio molto complesso e articolato, che ha bisogno del suo spazio per crescere in credibilità e spessore; inoltre l'autore mette davvero "troppa carne al fuoco" giocando su più linee temporali, inserendo l'unreliability della protagonista e marcandone pesantemente la psich. Tutto ciò si trasforma in un polpettone piuttosto lento che macina pagine e pagine in cui però l'intreccio è sostanzialmente fermo e la pazienza del lettore arretra sempre più. E ciò non è propriamente il massimo per un thriller, francamente. Inoltre le numerossime citazioni e rimandi ai film noir che purtroppo, per mia conclamata ignoranza non ho colto, alla lunga mi hanno stufato. Anche il finale, mio malgrado, non mi ha stupito più di tanto: purtroppo infatti l'ho trovato alquanto banalotto, con i tentativi di psicanalisi della protagonista che ho trovato davvero patetici e poco attinenti alla situazione di tensione che vive. Insomma, come detto prima, in giro c'è molto di peggio; vero è però che La donna alla finestra promette molto più di quello che effettivamente da a fine lettura. 3 stelline.


La seconda lettura del mese è stata invece una piacevole conferma. Nel senso che sospettavo che L'ultima sera di Hattie Hoffman fosse proprio quello che in ultima analisi si è rivelato essere: una lettura confortevole, non eccellente  - questo va comunque sottolineato - ma confortevole come una coperta durante una sera d'inverno. Ottima la caratterizzazione dei personaggi e buono l'intreccio così come il coinvolgimento. Non è perfetta la parte thriller, anche perchè in effetti di thriller puro c'è poco, ma la parte mistery è ben gestita e il finale è soddisfacente così come l'uso di pov multipli e shiftati sul piano temporale. Non mi dilungo troppo perchè ne ho già parlato abbondantemente in una recensione qui, dico solo che sicuramente vale dare una possibilità al romanzo se amate le storie ambientate in un piccolo paese americano e un po' di mistery.


Il terzo romanzo approcciato questo mese è stata invece una grande, grandissima delusione, tanto che ho deciso di  non terminarne la lettura. Avevo grandi aspettative per la Quarta scimmia di J.D Barker invece mi sono ritrovata davanti un malloppo noioso fino alla morte, che non scorreva e non coinvolgeva affatto ma che anzi, peggio ancora, puntava su scene esagerate e gonfiate per stupire il lettore. Non aggiungeva nulla sotto il panorama dei  contenuti nè tanto meno dei personaggi. Insomma, noia su noia, alla fine ho deciso di impiegare meglio il mio tempo leggendo altro.


Fortuna vuole che da una delusione sono approdata a una vera e propria sorpresa: Una sconosciuta a Tangeri di Christine Mangan. Di questa lettura, di cui vi lascio la recensione in  collaborazione con Thrillernord qui, ho apprezzato davvero tantissimo l'atmosfera evocata e la fluidità del testo. Le atmosfere gotiche, splendidamente rese in un'ambientazione - quella di Tangeri - che di gotico ha ben poco sono state davvero qualcosa di fantastico. Perfetta anche la parte mistery, nonostante mi sia rovinata la sorpresa spoilendomi da sola il twist portante del romanzo (non leggete la recensione del Post, nemmneno il titolo!!! mi raccomando) in cui ogni tessera del puzzle sapientemente sparsa dall'autrice precedentemente rientra con soddisfazione nella sua apposita sede componendo e dispiegando infine un diabolico intreccio. Da leggere senza esitazioni.


E senza esitazioni consiglio a pieni polmoni anche La sostanza del male di Luca D'Andrea, esordio narrativo italiano di qualche anno fa per quanto riguarda il thriller. Lo ammetto, come mio solito ero molto molto prevenuta per questa storia e invece, pagina dopo pagina, ogni dubbio si è inesorabilmente sgretolato di fronte non solo allo stile - scorrevole e impeccabile - di D'Andrea ma anche di fronte alla vicenda che ho trovato originale, intrigante e assolutamente impossibile da smettere di leggere. Non consigliato, di più! Presto la mia recensione.


E con questo è tutto cari lettori! Fatemi sapere cosa ne pensate delle mie letture e quali sono state le vostre.

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