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  • Francesca

Recensione - La sostanza del male


Buongiorno Lettori!

Come state? Qui da me è arrivato il freddo dell'inverno (finalmente) e con lui anche tutta quell'aria di festa natalizia. Lucette, musichetta e gente che entra ed esce dai negozi...io invece ancora non sono entrata nel mood natalizio! Sarà che qui da me ha fatto abbastanza caldo fino al mese scorso, ma quest'anno mi è sembrato che l'autunno sia durato troppo poco. Possiamo ritornare ad Halloween please?!

In ogni caso oggi, cari lettori, vi porto i miei pensieri su un romanzo rivelazione. Forse IL romanzo rivelazione di questo anno di letture che ormai sta volgendo al termine. Lettori ,oggi parliamo de La sostanza del male.

 

Titolo: La sostanza del male

Autore: Luca D'Andrea

Serie: /

Casa editrice: Einaudi

Formato: brossura

Pagine: 456

Prezzo: 14,90 € (cartaceo)

9,99 € (digitale)

 

Come dicevo prima La sostanza del male può sicuramente rientrare tra i romanzi rivelazione di questo 2018, se non ambire direttamente al primo posto. L'ho preso perché l'ho trovato a poco sulla mia bancarella di fiducia (alias il mio spacciatore di letture) e perché le recensioni sulla rete erano davvero ottime, ma non è mai stato il tipo di romanzo che m'ispirava l'acquisto. Non so se mi spiego. Comunque questo dimostra come spesso le nostre percezioni errate e totalmente basate sul nulla possano arrivare a precluderci letture degne e valevoli: una lesson learn da tenere ben presente per il futuro. Dunque dopo averlo portato a casa con me La sostanza del male ha stazionato in libreria per un bel po di tempo, in attesa del momento giusto, che finalmente è arrivato a novembre, un mese che in termini di letture non mi aveva regalato fino a quel momento grandi soddisfazioni, anzi. Forse è proprio per questo che la sorpresa è stata così totalizzante e dirompente: quando non abbiamo aspettative ogni piccola rivelazione è maggiormente apprezzata. In ogni caso, per quanto riguarda il romanzo d'esordio (vorrei sottolineare anche questo aspetto) di Luca D'Andrea non è solo questione di aspettative basse da parte del lettore che poi si ritrova a confronto con qualcosa di meglio di quanto pensasse. E' proprio questione di qualità del testo, di solidità della trama e di fluidità dello stile che scorre tra le pagine regalando al lettore una lettura veloce ma sempre di un certo livello. E' anche per quanto riguarda i personaggi c'è qualità: nel loro tratteggio, nelle loro azioni, nel loro ruolo nei confronti della storia; sono tutti magnificamente e realisticamente caratterizzati.

Insomma La sostanza del male ha fatto centro, in tutti quelli aspetti che io valuto e ritengo fondamentali per un romanzo per poter rientrare di diritto tra i miei preferiti.

L'aspetto che però maggiormente mi ha definitivamente convinto dell'effettiva portata qualitativa del romanzo che avevo per le mani è stato il fatto che seppur la vicenda si basasse su aspetti e argomenti che non avevano, almeno in apparenza, nessuna presa su di me perché non mi interessavo - nè in termini di core della vicenda nè in termini di ambientazione per esempio - a metà lettura mi sono ritrovata inaspettatamente e totalmente vinta dalla storia, prigioniera di quello che stavo leggendo e ansiosa di andare avanti a leggere per scoprire sempre di più. Completamente conquistata dalla bravura dell'autore nel rendere le immagini, e decisamente dipendente da una vicenda che con il passare delle pagine si faceva non solo sempre più intrigante ma anche complessa e dirompente, in ultima analisi La sostanza del male ha declinato alla perfezione quello che ogni lettore lettore di thriller va cercando con fatica nella grande marea di presunti thriller in circolazione. A fine lettura ho dunque dovuto fronteggiare da un lato la tristezza per la fine di una vicenda che non solo si è rivelata ottima, solida e di qualità, ma anche - come è prerogativa di tutte le buone storie - in grado di intrattenere e di cancellare persino le giornate più buie; e dall'altro lato la felicità di aver trovato un nuovo autore che decisamente posso annoverare tra i miei preferiti.

Insomma de La sostanza del male mi sono dunque piaciuti e ho apprezzato molti aspetti, anche se una menzione particolare va alla vicenda: solida e ben congegnata, con pochi ma eccellenti colpi di scena che avvinghiano e non lasciano più la presa sul lettore, complice anche quel pizzico di sovrannaturale sapientemente dosato. Insomma la sensazione di concretezza e solidità che traspira tra le pagine del romanzo di D'Andrea non solo è in un certo senso rassicurante ma, per un lettore forte di thriller, anche decisamente appagante.

In definitiva perciò non ho molto altro da aggiungere (o rischierei di diventare noiosa) se non di dare una possibilità a La sostanza del male: non rimarrete delusi!

 

Consigliato? Assolutamente!

 

Coinvolgimento: 5/5

Stile: 5/5

Personaggi: 5/5

Vicenda: 5/5

*** Giudizio: 5/5 ****

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