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  • Francesca

Recensione - L'uomo di gesso

Buongiorno Lettori!

Oggi vi porto i miei pensieri su una delle ultime letture che mi ha particolarmente colpito sia per l'intensità narrativa che per l'originalità della vicenda in sé.

Vero e proprio caso letterario all'ultima fiera di Francoforte, i diritti per L'uomo di gesso sono stati venduti in ben 25 paesi e in Italia è tradotto per Rizzoli, che ringrazio davvero moltissimo per avermi dato l'opportunità di leggere in anteprima!

Ma bando alle ciance ecco i miei pensieri!

 

Titolo: L'uomo di gesso

Autore: C.J. Tudor

Serie: /

Casa Editrice: Rizzoli

Pagine: 351

Formato: hardcover

Prezzo: 20,00 €

 

È stato un blog d'oltreoceano che seguo sempre con interesse e piacere, e che recensisce thriller, a farmi scoprire per la prima volta dell'esistenza dell'esordio narrativo di C.J. Tudor. La ragazza che lo gestisce, e nel cui giudizio confido molto, nella sua recensione ne parlava in toni più che entusiastici, descrivendo come la lettura de L'uomo di gesso l'avesse colpita fin dall'inizio e incantandola alle pagine per tutta la durata del libro.

Quando ho letto quella recensione ammetto di essermi un po' rammaricata e di aver pensato che era davvero un peccato che di tutta la grande produzione anglofona di thriller solo una piccola parte arriva anche nelle librerie italiane. Ammetto anche che sempre più spesso faccio queste riflessioni e sempre di più mi ritrovo a pensare...e se cominciassi a leggere definitivamente in inglese?

Ma comunque, almeno per quanto mi riguarda, tutte queste considerazioni sono cadute nel vento perchè, dopo appena qualche settimana, ho appreso che la Rizzoli avrebbe tradotto il romanzo. Con grande entusiasmo quindi mi sono prestata alla lettura in anteprima della storia e...chiamatelo sesto senso o intuizione, ma sapevo fin da subito che non ne sarei rimasta delusa. E così è stato!

La vicenda che C.J Tudor ci narra è quella di quattro ragazzini, amici da sempre, e degli strani, inquietanti e terribili avvenimenti che cambieranno per sempre il corso della loro vita. Ambientato in una sonnolenta cittadina inglese l'eco delle vicende accadute durante quella fatidica estate del 1986 riecheggiano fino a loro trent'anni dopo, quando uno di essi tornerà in città con l'intenzione di rivelare il loro segreto ai media.

A metà strada tra il thriller e il coming of age, L'uomo di gesso è in realtà la storia di come la vita a volte prenda pieghe strane, degli errori e delle scelte che facciamo e di come queste possano in certi casi condizionarci per il resto dei nostri giorni. Ma sopratutto L'uomo di gesso è la storia di come diventare grandi sia incredibilmente difficile, un viaggio a diretto contatto con le proprie paure più recondite.

A livello narrativo quello che più ho apprezzato della storia è stata la doppia narrazione, alternata tra vicende del presente e vicende del passato, che ha permesso al romanzo di avere un ottimo ritmo, costante e ben cadenzato per tutta la durata della storia.

Ho amato moltissimo gli echi e i rimandi alla produzione di King, della quale ho colto vaghi accenni a It e a Stand by me.

Ma più di tutto sono veramente stata colpita dalla vividezza della narrazione, riflessa sia nelle descrizioni sia, e sopratutto, nei personaggi. E proprio quest'ultimi sono a mio parere il vero combustibile dell'intero libro: ottimamente definiti e perfettamente caratterizzati rendono davvero immersiva e totalizzante la lettura; un'esperienza gradevole della quale non mi sono affatto pentita e che mi ha arricchita come lettrice.

Un altro aspetto che mi sento di sottolineare è il ritmo e l'alternanza dei twist narrativi che si susseguono in maniera ben cadenzata e studiata, conducendo il lettore fino all'ultimo, devastante, colpo di scena. Alcuni sono meglio riusciti di altri e risultano affatto prevedibili - questo va detto - ma questo non toglie assolutamente niente all'ottima gestione che l'autrice ne è riuscita a fare.

Se dovessi trovare un difetto a L'uomo di gesso direi che, mentre la prima parte del romanzo l'ho trovata davvero perfettamente definita e ottimamente costruita praticamente in ogni aspetto, la seconda parte, se vogliamo, perde leggermente in potenza narrativa. Gli eventi infatti volgono rapidamente a una conclusione e con il susseguirsi dei colpi di scena, e la tensione che sale verso il finale, si perde un po' di quella atmosfera malinconica e struggente che caratterizza la prima parte. Niente di drammatico, sia inteso, ma la sensazione di assaporare la storia come guardandola attraverso i ricordi che evoca una vecchia foto dai colori seppiosi era così bella che sarei andata avanti a leggere all'infinito.

 

Consigliato? Assolutamente si. Consigliato a tutti gli amanti del thriller in primis e a tutti colori che, non volendo un thriller tradizionale, ricerchino una storia ben costruita e di sicuro impatto, con l'aggiunta un pizzico di suspense.

 

Coinvolgimento: 5/5

Stile: 5/5

Personaggi: 5/5

Vicenda/ Narrazione: 4/5


Verdetto: 4.75/5





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