Buongiorno Lettori,
oggi è tempo di recensioni con le impressioni su Scomparsi, recentissima uscita libresca per la Baldini+Castoldi Editore. Pronti?
"Audra si avvicinò alle sbarre, le afferrò. Guardo Whiteside negli occhi, a pochi centimetri di distanza dall'altra parte. <La prego> disse, incapace di eliminare un tremito nella voce. <Ho fatto tutto quello che mi ha detto. Ho collaborato. La prego, adesso mi dica dove sono i miei bambini.> Whiteside la fissò. <Quali bambini?>"
Titolo: Scomparsi
Autore: Haylen Beck
Serie: /
Casa Editrice: Baldini+Castoldi
Pagine: 349
Formato: Rilegato con sovracoperta
Prezzo: 20,00€ (cartaceo)
9,99€ (digitale)
Quale è la vostra più grande paura? E cosa fareste se improvvisamente si concretizzasse sotto i vostri occhi? Come reagireste e come vi comportereste? E se anche le persone che vi stanno intorno non vi credessero più? E se a causa del vostro passato e di scelte sbagliate commesse, aveste perso ogni credibilità di fronte all'opinione pubblica e foste anzi accusati di un crimine tremendo, il peggiore che si possa immaginare, cosa fareste allora? Forse comincereste a dubitare perfino di voi stessi e della vostra stessa mente. Ma è davvero così?
Ecco, questi sono solo gli ingredienti di partenza della storia che Haylen Beck, pseudonimo di Stuart Neville, già autore di diversi altri thriller ambientati in Irlanda e vincitore di prestigiosi premi, ha messo in piedi in Scomparsi.
Una strada solitaria che attraversa l'Arizona, un caldo torrido che si appiccica alla pelle e una donna in fuga dal proprio passato, diretta verso quello che crede possa essere il futuro migliore per lei e sopratutto per i suoi figli. Non sa cosa l'aspetta, a quali prove la vita deciderà ancora di sottoporla, nonostante un trascorso non facile. Così come non lo sa il lettore che forse, anche un po' a cuor leggero, si ritrova per le mani Scomparsi. Io di certo non lo sapevo e devo ammettere di essere rimasta molto impressionata e colpita dalla storia che Beck ha voluto raccontarci. Non solo per la vicenda in sé che ho trovato originale, ben congegnata e di sicuro impatto sul lettore. Una storia se vogliamo semplice tutto sommato, che reinventa elementi comuni e già esplorati altrove apportando un punto di vista inedito e decisamente interessante al tutto; confezionando insomma un thriller stabile, godibile e di sicura presa sul lettore. Ma anche e sopratutto sul fronte dello stile e della narrazione Beck è stata una piacevolissima sorpresa. Lo stile fluido ed estremamente scorrevole permette una lettura che scivola via capitolo dopo capitolo, senza mai perdere l'attenzione del lettore che twist narrativo dopo twist si ritrova sempre più coinvolto nella spinosa questione che viene pian piano a galla. Anche la gestione della tensione è stato un elemento che ho molto apprezzato, minato forse solamente dal sopraggiungere di un climax che io personalmente avrei ritardato di un altro paio di capitoli, giusto per cucinare nel dubbio il lettore ancora un po'. L'autore è comunque stato in grado di mantenere per tutta la durata della narrazione un ottimo ritmo, scandito da colpi di scena e molta azione, un mix che impennandosi sul finale non permette davvero di posare il romanzo fino a quando non lo si termina, certi del finale e della sua stabilità.
Altro elemento che necessariamente merita la mia menzione sono i personaggi. Come un abile burattinaio Beck intreccia la narrazione dei diversi pov dei personaggi coinvolti nella vicenda, prendendo ora le parti della protagonista Audra, ora quelle di Sean dodici anni e una mente sveglissima, ora quelle del perfido sceriffo Whiteside e della sua vice; e alternando la narrazione tra presente e passato dona tridimensionalità e spessore al tutto. E Beck è stato così bravo e così convincente - almeno per quanto mi riguarda - che durante i flashback sul passato di Audra ho finito quasi per commuovermi, il cuore stretta in una morsa di comprensione, empatia e solidarietà. E questo ci porta direttamente alla considerazione di un ulteriore aspetto che ho trovato a di poco degno di menzione: la capacità di un autore di calarsi nei panni di una madre e di una donna, a trecentosessanta gradi, menzionando e soffermandosi su particolari che solo pochi altri autori sarebbero stati in grado di cogliere. Beck è stato infatti in grado di regalare ad Audra una profondità e una verosimiglianza a molte altre donne, che come lei hanno dovuto affrontare un passato difficile, davvero impressionante e assolutamente degna di nota, contornando questo ritratto con una riflessione bellissima: l'amore di una mamma non ha davvero nessuno ostacolo.
In definitiva quindi un romanzo promosso a pieni voti, così come il suo autore, di cui non vedo l'ora di leggere altro per quanto mi riguarda
Consigliato? Assolutamente sì! Consigliato a chi cerca un mistery pieno di azione e molto scenografico (che tra l'altro ben vedrei trasposto per il cinema) e ricco sia in contenuti che in personaggi, ben scritto e ben costruito. Una lettura che non vi deluderà!
Coinvolgimento: 5/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda/Narrazione: 4/5
Verdetto: 4,75/5