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  • Francesca

Recensione - Il bambino

Buongiorno Lettori,

oggi è tempo di recensioni con i miei pensieri sul mio secondo tentativo di approccio a Fiona Barton, autrice inglese che un paio di anni fa era approdata in Italia con La vedova. Lettori, oggi parliamo de Il bambino.

 

Titolo: Il bambino

Titolo originale: The child

Autrice: Fiona Barton

Serie: Kate Waters #2

Casa editrice: Einaudi

Formato: Brossurato con bandelle

Prezzo: 19,50 € (cartaceo)

14,00€ (cartaceo economico)

9,99 € (digitale)

Pagine: 426

 

Come ho sempre detto e ripetuto, una seconda opportunità non si nega a nessuno, sopratutto se si tratta di libri e storie.

Il mio primo approccio con Fiona Barton non è stato quello che speravo, devo ammetterlo. La vedova, romanzo di esordio dell'autrice, chiaccheratissimo appena uscito, aveva in sé delle ottime potenzialità, ma l'esecuzione lasciava piuttosto a desiderare. Il grip sul lettore (almeno su di me) era alquanto debole e i colpi di scena potevano - in ultima analisi - essere decisamente migliori. Tuttavia quando ho trovato sulle bancarelle il secondo romanzo - Il bambino per l'appunto - ho deciso che avrei nuovamente tentata la sorte e con lo stesso spirito ho deciso di iniziarne la lettura in questo momento, visto che il terzo romanzo è appena uscito in libreria. Mi sono quindi data un aut aut: o la va o la spacca e sulle impressioni ricavate da questa lettura avrei deciso se continuare il mio rapporto con l'autrice o meno. Inutile sottolineare che naturalmente nulla è andato come previsto. Ovviamente.

A questo giro Fiona Barton mi ha stupito e ovviamente mi ha incasinato se possibile ancora di più le idee.

Partiamo con il dire che le recensioni per questo romanzo erano più alte rispetto a La vedova (il che mi lasciava ovviamente ben sperar) e in effetti il romanzo si è rivelato essere un livello superiore il suo predecessore, tuttavia c'è stato ancora qualcosa che non mi ha convinto fino in fondo.

La storia che la Barton mette in piedi è, sulla carta, abbastanza semplice e se vogliamo anche abbastanza inflazionata ma riesce comunque a risultare efficace. Il ritrovamento del cadavere di un neonato in un cantiere edilizio sconvolge infatti la vita di tre comuni e insospettabili donne inglesi: Emma, copywriter di mezza età; Angela, placida casalinga mamma e moglie; e Kate Waters, giornalista già protagonista de La vedova. Tutta la prima metà del romanzo gira tutta intorno alle reazioni di questi tre personaggi alla scoperta della notizia: e ne scopre il passato, i segreti che nascondono e le bugie che hanno raccontato. La relazione tra le tre non è subito esplicita e dunque il grip sul lettore è abbastanza forte e centrato. Io, per lo meno, ho fatto ipotesi e congetture, ho seguito le indagini di Kate - che anche in questo caso si improvvisa detective - con curiosità e coinvolgimento, pensando e ripensando a una soluzione che implicasse le tre in maniera armoniosa. Appena passata la metà però cominciano a delinearsi gli scenari e anche le relative soluzioni, e purtroppo qui è anche dove - almeno per me - è cascato il proverbiale asino. Il punto - come ne La Vedova - è sempre lo stesso: al momento del grande twist, quello dove al lettore dovrebbe cadere la mascella per lo stupore di quello che sta leggendo, la Barton perde colpi e scade nell'ovvio e nel prevedibile. Io, almeno, avevo indovinato l'epilogo capitoli e capitoli prima. E purtroppo la prevedibilità è, per quanto mi riguarda, un elemento che in un romanzo thriller o mistery non derogabile, perché imprescindibile rispetto al genere stesso.

Altro elemento che purtroppo anche in questo caso esattamente come per La Vedova avevo trovato non sufficientemente sviluppato è il personaggio di Kate Waters. Forse sarà un limite mio, ma non riesco proprio a entrarci in sintonia ne a provarci empatia. Di certo però l'autrice non si prodiga in spiegazioni e/o dettagli per renderla più vicina al lettore e questo fa si che tutte le sue ragioni o intenzioni che la spingano ancora una volta a indagare risultino un po' troppo distanti e non sufficientemente supportate agli occhi del lettore.

Insomma l'idea della Barton di costruire una serie in questo modo, in cui ogni romanzo è a se stante ma legato al precedente da una manciata di personaggi che ricorrono non mi incoraggia né mi entusiasma per il futuro, sopratutto se i personaggi che "vivono" nel romanzo in questione sono decisamente più caratterizzati di quelli che invece dovrebbero reiterarsi di volta in volta.

Anche l'utilizzo di personaggi riciclati dal romanzo precedente non mi ha entusiasmato, sopratutto visto che il loro ruolo e il loro coinvolgimento ha oscillato per tutto il romanzo tra il conveniente e l'opportunismo.

Di contro a tutto ciò va però sottolineato come invece lo stile della Barton risulti essere molto gradevole, ben gestito e assolutamente in linea con la narrazione, generando sotto questo punto di vista un ottimo coinvolgimento del lettore, aspetto che è rimasto immutato rispetto a la Vedova.


Insomma, alla fine, ho portato a termine questa lettura con più dubbi rispetto a quando ero partita, con buona pace dei miei propositi di decidere una volta per tutte che farne della Barton.

Ci sono stati degli elementi che non ho apprezzato e altri invece che mi sono piaciuti, ma se devo tirare una somma complessiva del romanzo il risultato non è così negativo come si potrebbe pensare. Il bambino è in definitiva un mistery con una componente di sentimento non indifferente, che su questo ci gioca pesantemente anche se in maniera corretta, garantendo sempre un minimo di coinvolgimento. La prima parte risulta a mio avviso decisamente migliore di quella finale, ma la storia si lascia comunque leggere e scorre via in maniera fluida e lineare. Certo la prevedibilità rimane comunque una grossa lacuna che sarebbe senz'altro da colmare.

 

Consigliato? Sì, consigliato a chi non ama i thriller molto crudi e diretti e a chi ricerca una componente emotiva. Consigliato anche agli amanti dell'autrice e a chi aveva apprezzato La vedova. Sconsigliato invece a chi ricerca una lettura dinamica, con twist narrativi decisi e inaspettati.

 

Coinvolgimento: 5/5

Stile: 4/5

Personaggi: 4/5

Vicenda: 4/5

Word building: 4/5

Finale: 3/5


****Giudizio: 4/5****

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